Wendy Carlos: comporre la musica del futuro
- Penelope Contardi

- 14 ott
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 15 ott
La musica elettronica è vista come uno spazio libero, innovativo e inclusivo; lungamente le persone queer hanno trovato modalità espressive nel comporre, suonare e fruire la “musica del sintetizzatore”, plasmando e tenendo in vita il genere. Non sorprende, infatti, che la madre della musica elettronica è una donna trans: Wendy Carlos.

La compositrice nasce in Rhode Island nel 1939 e inizia ad avvicinarsi alla musica all’età di sei anni, a partire dallo studio del pianoforte. Crescendo, tiene viva la sua passione decidendo di studiare fisica e musica alla Brown University e conseguendo poi un master alla Columbia, dove è allieva di Vladimir Ussachevsky – pioniere delle sperimentazioni con la musica elettronica. È proprio l’insegnante a convincerla a visitare la convention della Audio Engineering Society, dove Carlos rimane folgorata dallo stand chiamato Moog Synthesizer Modules, al cui interno nota Robert Moog – ideatore del sintetizzatore Moog – addormentato. Wendy, affascinata dal progetto, decide di svegliarlo per discuterne, diventando così la sua prima acquirente: da quel momento ha inizio una delle collaborazioni più importanti per lo sviluppo della musica elettronica e, probabilmente, di tutta la musica contemporanea. Bob, pur essendo un visionario, è soltanto un ingegnere privo di capacità musicali e trova in Wendy la perfetta alleata per migliorare e sviluppare le sue invenzioni, grazie alla sua capacità di richiedere migliorie sui progetti e, in seguito, testarli. Una delle più importanti idee della coppia riguarda l’utilizzo di una tastiera in grado di regolare il suono del sintetizzatore in base alla pressione esercitata sui tasti, definendo lo strumento per come lo immaginiamo oggi.

In un periodo in cui la musica elettronica era considerata invendibile sul mercato, Carlos ha l’idea di utilizzare delle melodie già familiari alle persone per avvincinarle alle sonorità del genere: per farlo, sceglie di partire dalla tradizione classica, riproponendo col sintetizzatore moog celebri arie di Monteverdi, Händel e Scarlatti. In questo periodo incontra la produttrice Rachel Elkind, che la convince dell’importanza del suo lavoro visionario e la invita a realizzare il suo primo progetto in studio: nasce, così, nel 1968, Switched-On Bach, che, vendendo più di un milione di copie, diventa il primo disco di musica classica ad ottenere un disco di platino e vincere tre Grammy. L’importanza di questo progetto è monumentale, poiché rappresenta non solo il primo contatto che la maggior parte delle persone ha avuto con la musica elettronica, ma anche lo squarcio che apre il varco per tutte le nuove sperimentazioni col sintetizzatore da parte di artisti che hanno segnato la storia della musica, come Kraftwerk, Emerson, Lake & Palmer e Tangerine dreams.
Il lavoro forse più celebre della compositrice è quello realizzato nel mondo del cinema, al fianco di Stanley Kubrick, per Arancia Meccanica e The Shining. Per la realizzazione delle colonne sonore del primo, Carlos prosegue con i suoi arrangiamenti di musica classica, creando l’iconico adattamento della Marcia funebre – dalla Musica per il funerale della regina Maria di Henry Purcell – con il sintetizzatore, utilizzando inoltre per la prima volta nella storia il vocoder. Dato il brillante successo di questa collaborazione, la compositrice viene assunta per lavorare alla colonna sonora di The Shining. Questo secondo progetto, però, è molto più complesso per Carlos: dopo averle fatto realizzare svariate ore di materiale – per il quale la musicista aveva appositamente inventato un nuovo strumento musicale, chiamato Circon – Kubrick si affeziona particolarmente a The Shining (Main Title) e decide di scartare tutto il resto della produzione della compositrice, a eccezione di una traccia che utilizza nel trailer.
“La maggior parte della colonna sonora non è mai stata pubblicata e fu eliminata dal film, ahimè. Così se hai ascoltato il vinile originale, per citare Jolson: "Non hai ancora sentito niente!” Wendy Carlos
In conclusione, i diritti del suo lavoro vengono negati all’autrice, rimanendo alla Warner Bros: il risultato del progetto è una paga di pochi dollari all’ora e molto amaro in bocca. Carlos riapproderà al cinema soltanto nel 1982 per creare le colonne sonore del film Disney Tron.
L’anno 1972 è per Wendy Carlos fondamentale sia nell’ambito lavorativo che in quello privato. La compositrice pubblica il disco Sonic Seasonings, che unisce suoni della natura e del sintetizzatore per ricreare le atmosfere delle quattro stagioni: un progetto che rientra pienamente nella categoria ambient, seppure tale definizione, al tempo, non è ancora stata coniata. Pur essendo pionieristico e fondamentale per lo sviluppo di questo nuovo genere, la sua importanza è stata oscurata da Discrete Music di Brian Eno, ricordato popolarmente come primo disco di musica ambient della storia, pubblicato però ben tre anni dopo l’uscita di Sonic Seasonings.
È nello stesso anno che Carlos si sottopone all'intervento che le consente legalmente la riassegnazione di genere. La sua prima apparizione pubblica avviene nel 1979 per la rivista Playboy, per la quale la musicista accetta di rilasciare l’intervista a patto che si parli prevalentemente della sua musica e del suo lavoro. L’editore, che acconsente, finisce per non rispettare gli accordi, concordando col giornalista domande che vertono quasi esclusivamente sulla sua transizione. Ciò che la rivista pubblica è un prodotto violento già a partire dall’utilizzo del suo dead name nel titolo e di fotografie che la raffigurano prima della transizione di genere. Durante l’intervista, Carlos si propone di rispondere a domande offensive frutto di un’imbarazzante disinformazione – quali “Cos’è un transessuale” o “Dunque le persone transessuali non sono necessariamente precedentemente omosessuali?” – con grande lucidità e chiarezza, compiendo di fatto un grande gesto di divulgazione sul tema, arrivando persino con coraggio ad esprimere concetti che al tempo sono veri e propri taboo: “L’idea del suicidio ha iniziato a diventare più forte… Ho fatto una lista di cose di cui avevo bisogno per sopravvivere. In cima alla lista c’era trovare un dottore che mi avrebbe aiutata a cambiare genere (o sesso)”. Durante tutta la sua attività, gli spazi assegnatile dai media tendono a riguardare esclusivamente la sua vita privata, piuttosto che il suo lavoro: l’essere una donna trans ha certamente influenzato la sua carriera e la memoria che abbiamo della sua figura, insabbiandone l’importanza storica, a tal punto che la sua musica risulta quasi inaccessibile attraverso i mezzi di fruizione online mainstream.

A questo punto l’utilizzo del synth diventa comune nella produzione musicale e Carlos decide di spingersi oltre l’innovazione, superando i limiti del sintetizzatore analogico per imitare meglio le capacità degli strumenti acustici poiché, dichiara, “essendosi evoluto soltanto negli ultimi decenni produceva suoni che non erano né sottili, né complessi e sono diventati noiosi a causa della ripetizione, una volta superata la novità”. Così, negli anni ‘80, Carlos produce due album usando esclusivamente il sintetizzatore digitale. Per realizzarli, crea un'orchestra di suoni sintetizzati, utilizzando oltre 500 percorsi separati: chiama questa immensa libreria sonora LSI o Large Scale Integration Philharmonic. Il primo album che realizza con questa nuova gamma di suoni è Digital Moonscapes del 1984; il secondo è Beauty and the Beast del 1986, in cui sperimenta anche innovativi tipi di intonazione, tra cui quella naturale e la scala balinese. L’ultimo prodotto della sua discografia è l’album Rediscovering Lost Scores, contenente materiale inedito tra cui le colonne sonore realizzate per Arancia meccanica e The Shining mai utilizzate nei film.
Carlos, scottata dal traumatico trattamento riservatole dai media, dichiara che la sua esperienza come donna trans non ha nulla a che fare con la sua musica, esprimendo la sua volontà di essere vista e rispettata in quanto professionista e musicista al di là della sua identità di genere.
“Anche la transessualità è una situazione che suscita emozioni e azioni, perché tende a polarizzare le persone sulla base della loro apertura nei confronti della sessualità e dei diritti umani. In entrambi i casi, non ci sono vie di mezzo.”
Wendy Carlos
Tuttavia, è innegabile che il suo essere una donna apertamente trans nel panorama musicale del tempo sia stato significativo per la comunità LGBTQIA+, contribuendo a creare un mondo più sicuro per le persone che sfidano la ciseteronormatività imposta dall’industria e aprendo le porte alle straordinarie artiste trans che stanno ancora oggi scrivendo la storia della musica elettronica, come Sophie, Arca e Kim Petras.
“I just want to thank all the incredible transgender legends before me who kicked these doors open for me so I could be here tonight.”
Kim Petras, cerimonia dei Grammy, 2023
Prima della pandemia il collettivo Un/Truck ha ospitato una tribute night in onore di Wendy Carlos, dove si sono esibite svariate persone queer – tra cui l’artista trans Octo Octa – che hanno suonato synth music ispirata al suo lavoro. Spazi come questo non solo riportano alla luce la memoria della grande compositrice che non ha ancora ottenuto i riconoscimenti che le spettano, ma dimostrano anche come le persone trans abbiano avuto – e hanno tutt’oggi – una fondamentale influenza nel mondo dell’arte e come, sin dalle origini, abbiano plasmato un genere musicale che è diventato nel tempo uno spazio accogliente per tutta la comunità LGBTQIA+.
p.c.





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