Chi ha inventato il rock'n'roll? La storia di Sister Rosetta Tharpe
- Penelope Contardi

- 20 giu
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 14 set
Rubrica: Vita da Strega - Pride Month
Con tutta probabilità quando ci si interroga sulla genesi del rock e sui suoi protagonisti, i nomi che emergono sono Elvis, Chuck Berry e Little Richard. Lǝ osservatorǝ più attentǝ potrebbero notare l’assenza di donne in questa triade, cosa che negli anni ha consolidato la convinzione che il rock sia un genere portatore di valori machisti, fatto dagli uomini, per gli uomini.
A questo punto potrebbe sorprendere anteporre al discorso sui divi del rock il nome di Sister Rosetta Tharpe, una donna nera e queer, come pioniera e ideatrice del genere. Il fatto che sia stata dimenticata dalla Storia non è un caso, ma un meccanismo sistematico della società patriarcale che troppo spesso ha sottratto la maternità delle invenzioni alle proprie creatrici o se n'è appropriato culturalmente: così facendo ha tolto voce alle minoranze che, solo nei migliori dei casi, sono riuscite con difficoltà a rivendicare ciò che spettava loro.

La protagonista di questa storia nasce come Rosetta Atkins nel 1915 in Arkansas, da una famiglia di raccoglitori di cotone con la grande passione per la musica. I suoi genitori spingono Rosetta ad imparare a suonare la chitarra e, così, la piccola inizia la sua carriera, accompagnando con lo strumento le esibizioni canore della madre durante le messe. La famiglia si trasferisce a Chicago dove, a soli 19 anni, Rosetta sposa il predicatore Thomas Thorpe, di cui terrà solo il cognome storpiato all’anagrafe, forse come ultimo dispetto nei confronti dell'ex-marito.

La svolta per la sua carriera avviene a 23 anni: la giovane musicista si trasferisce a New York per dedicarsi alla sua carriera musicale e ciò la porta ad incidere nel 1938 un album per la storica Decca Records con la Lucky Millinder Jazz Orchestra. Qui troviamo Rock me, uno dei suoi pezzi più iconici - intitolato così quando la parola ‘rock’ non è ancora legata al suo significato musicale - che contribuisce a definire il genere per come lo intendiamo oggi, influenzando soprattutto Elvis e il suo rock con forti elementi blues.
Tharpe è effettivamente la prima artista gospel a raggiungere un simile successo commerciale, poiché le cantanti del genere non sono ancora considerate delle possibili star e professioniste della musica, ma piuttosto donne dal ‘talento innato’, a causa di un bias razziale. La sua rivoluzione è allontanare il genere gospel dalle chiese per avvicinarlo al profano, cantando la vita e la quotidianità, l’amore e le passioni; non temendo la disapprovazione della Chiesa, suona canzoni sensuali e ironiche – come I wanna tall skinny papa – anche se per tutta la sua carriera rimane fortemente legata alle sue radici spirituali, cosa che dimostra durante le sue esibizioni volgendo lo sguardo verso il cielo in segno di preghiera.
Negli anni '40 è conosciuta internazionalmente per la sua voce e la sua chitarra ribelle, con suoni che uniscono il rhythm & blues e il jazz al gospel. La sua Strange Things Happening Every Day, registrata con Sammy Price nel 1944, viene inserita nella classifica Harlem Hit Parade, diventando il primo disco di vero rock'n'roll. L’uso della chitarra, soprattutto elettrica, è per Tharpe un marchio distintivo: è la prima a registrarne il suono su disco e ad utilizzarla nel modo in cui verrà suonata dagli artisti rock che la seguiranno. Un maestro nell’uso della chitarra come Chuck Berry dichiara apertamente che la sua carriera è stata “una lunga imitazione di Sister Rosetta Tharpe”.
"D’improvviso ti rendi conto che stai ascoltando i primi assoli di chitarra ‘moderna’. Non solo di blues – di cui ci sono ovviamente buoni esempi – ma anche assoli che ricordano quelli suonati da Eric Clapton o Jimmy Page per stregare il loro pubblico."
George Brant, autore del musical Marie e Rosetta
Quando qualcuno vuole complimentarsi con lei dicendole che suona ‘come un uomo’, Tharpe risponde: “Can’t no man play like me, I play better than a man”. È la prima a suonare e cantare con quel carisma ribelle, ballando in abiti e tacchi, come una vera star: i suoi movimenti di ginocchia saranno così iconici da essere ripresi da Elvis, diventando uno dei suoi principali tratti distintivi: “That’s what really attracted Elvis: her pickin’. He liked that pickin’ first - because it was so different.”

Nonostante il suo successo, la segregazione delle persone nere negli Stati Uniti non la risparmia: è quindi con grande spirito innovativo che Sister Rosetta Tharpe allestisce per la prima volta nella storia del rock un tour bus, in cui può sia spostarsi, che mangiare e dormire. La cantante divide il tour e il bus con la musicista Marie Knight, con cui nasce uno scambio musicale che porta alla creazione di canzoni quali Up Above My Head e You gotta move. L’amicizia e la chimica artistica tra le due sfociano con tutta probabilità in una relazione romantica che però, a causa dell’omofobia degli anni e dell’industria musicale, non viene confermata pubblicamente, ma che nell’ambiente viene considerata un ‘open secret’.
Rosetta ribalta sia le aspettative di genere che gli stereotipi razziali portando in tour come gruppo spalla un coro di uomini bianchi, i The Jordanaires, e cantando con fierezza di fronte a loro, cosa allora inaudita e ancora oggi, purtroppo, inaspettata. Considerando la sua forte personalità, il divorzio alle spalle, l’anima ribelle, la sua vita in tour, la relazione segreta e la sua volontà di ribaltare tutte le convenzioni, Rosetta può essere definita la pioniera della rock star life.
Verso la fine della sua carriera, nel 1964, Sister Rosetta si esibisce in una stazione abbandonata nei pressi di Manchester, al festival Blues and Gospel Train performando per un pubblico che vedeva, tra gli altri nomi, quelli di Keith Richards, Eric Clapton e Jeff Beck. È proprio questo tour europeo con Muddy Waters a influenzare il british blues revival in Gran Bretagna ispirando la musica di band del calibro dei Led Zeppelin e dei Fleetwood Mac. Il citare questi nomi non ha come obiettivo la validazione della figura di Tharpe attraverso la stima di artisti uomini più celebri, ma vuole sottolineare quanto la sua musica e il suo stile abbiano plasmato il rock facendo scuola alla generazione di musicisti che l’hanno seguita.
La riscoperta della sua figura inizia nel 2011 con un documentario della BBC e culmina con un importante riconoscimento: il suo nome è stato introdotto nella Rock’n’Roll Hall of Fame come ‘grandmother of rock'n'roll', nonostante esso non sia mai stato estraneo agli appassionati del genere e ai professionisti del settore. Il fatto che Sister Rosetta Tharpe non venga popolarmente ricordata come pioniera del genere non è casuale: il rock ha scelto come padri fondatori degli uomini bianchi, avviando un processo di sbiancamento, togliendo da esso gli elementi blues ed escludendo lǝ artistǝ nerǝ dal genere per seguire le logiche di un mercato dominato da una visione maschile e occidentale. È necessaria, dunque, per comprendere la storia della musica e di tutta l’arte, la riscoperta artistica delle categorie marginalizzate, silenziate con forza e derubate del loro operato e della loro importanza.
p.c.





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